MARRAKECH. BLU MAJORELLE

Le conoscete tutte le sfumature del blu? Ce n’è una che subito riporta a Marrakech, la frenetica città del Marocco che ospita un giardino meraviglioso. E’ chiamata la città rossa e qui è nato il Blu Majorelle.

Jacques Majorelle

Jacques Majorelle, si innamorò della città in seguito al suo trasferimento nella Medina. Dopo aver acquistato un palmento a nord-ovest della Medina stessa, commissiona all’architetto Paul Sinoir la costruzione di una villa dal fascino moresco in stile Art Deco. Al piano terra il suo studio. Crea un giardino in stile arabo e lo arricchisce con le piante che ha collazionato durante i suoi tanti viaggi dando così vita a un giardino botanico meraviglioso. La disposizione delle piante crea un’opera pittorica naturale, grazie ad un insieme di colori, ombre, luci e suggestioni. Nel 1937 qui a Marrakech crea il Blu Majorelle, un blu oltremare/cobalto con cui dipinge le pareti della villa. Questo blu doveva ricordargli il colore delle acque esotiche. Nel 1947 apre al pubblico questo luogo incantato e da quel momento Marrakech viene associata al Blu Majorelle.

Yves Saint Laurent a Marrakech

Dopo la sua morte il giardino resta abbandonato fino a quando lo stilista Yves Saint Laurent col compagno Pierre Bergé lo scoprono durante il loro primo viaggio a Marrakech. Come me, rimasero incantati da tanta bellezza. Nel 1980 l’acquistano e si trasferiscono a vivere li. Dopo una serie di lavori di restauro Villa Oasis torna così al suo splendore. Alla morte di Yves Saint Laurent le sue ceneri vengono sparse all’interno del giardino. Oggi l’intera proprietà appartiene alla Fondazione Pierre Bergé-Yves Saint Laurent.

Visitare i giardini Majorelle

Una delle prime cose che decido di visitare a Marrakech, approfittando della bella giornata di sole, è proprio il giardino Majorelle. Lo raggiungo a piedi, lasciandomi la Medina alle spalle. Trovo una lunga fila per entrare ma la curiosità è tanta e non desisto dal mettermi in attesa. Appena entro vengo rapita dal verde della folta vegetazione. Il rumore dell’acqua insieme ad un tripudio di colori mi rapiscono i sensi. Mi sento catapultata in un’altra realtà. Il rumore della città frenetica è ormai lontano, cosi come tutti quei palazzi moderni che mi hanno accompagnata fino all’ingresso. Qui trovo un oasi di pace. Piante, fiori, fontane… Cactus, palme, bambù, piante da giardino e piante acquatiche. Ci sono circa 300 diverse varietà di piante. Non sono ovviamente riuscita a contarle tutte ma quell’esplosione di vegetazione e colori mi ha veramente rapita.

L’acqua, come avviene tradizionalmente nell’architettura islamica, accompagna questa passeggiata con piccoli canali, laghetti e fontane. Il suono, secondo la tradizione, rimanda al Paradiso. Seguendo questa melodia all’improvviso appare il Blu Majorelle: eccola li, questa villa il cui laboratorio è stato trasformato in un museo. Espone la cultura islamica berbera ed è tra le più complete nel suo genere. Inoltre c’è la parte dedicata alle esposizione private di Pierre Bergé e Yves Saint Laurent.

Camminare all’interno di questa oasi fa dimenticare la realtà che si trova al di la dei muri. Sembra di aver raggiunto un piccolo paradiso terrestre. Dove passeggiare, sostare, meditare. Solo il suono dell’acqua interrompe il silenzio. Potrei restare ore ed ore a vagare per i vialetti del giardino ma dedico una buona parte del mio tempo ad esplorare la parte museale.

Marrakech e il suo Blu Majorelle

Avevo sentito parlare di questa tonalità di blu che da sempre viene chiamata Blu Majorelle. Non pensavo di rimanerne tanto affascinata. Ma effettivamente ricorda proprio i mari esotici e trasmette un ulteriore senso di pace. Che meraviglia! Se il rosso è il colore con cui è conosciuta la città di Marrakech nella mia mente non può che non imprimersi anche questo meraviglioso Blu Majorelle.

Se volete visitare i Giardini Majorelle potete dare un occhio al sito ufficiale:
http://jardinmajorelle.com/ang/
Prenota una visita cliccando qui

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